"Il cuore della città" è la presentazione finale del percorso "Lavorarte" realizzato con Classi dell’indirizzo turistico dell’Istituto Boselli di Torino in collaborazione con l'Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona e Nidodiragno Produzioni. Un percorso volto a ripensare le professioni dell’arte nel segno del cambiamento e della riconversione del lavoro creativo nei campi del sociale, della cura e della pedagogia.
Un laboratorio che ha visto la direzione di Gabriele Vacis e Roberto Tarasco con la collaborazione di diversi conduttori e la proposta di laboratori creativi come "WhatsExploration: dispositivi narrativi e partecipativi" con Andrea Ciommiento e Simone Rosset, "Scenografie virtuali: creazione di ambienti virtuali" con Roberto Tarasco e Francesco Nappi, "Scoprire Torino: raccontare la città" con Francesco Giorda e Alberto Rosso.
I tre focus tematici sono stati:
- “ARTE”: cos’è? I linguaggi dell’arte e della creatività hanno trovato nuove estensioni grazie all’incontro con altri ambienti come la pedagogia, la cura e l’inclusione sociale. Gli stessi luoghi dell’arte (musei, teatri, cinema, centri culturali) necessitano
un ripensamento della propria vocazione trasformandosi in spazi di comunità grazie all’esperienza artistica.
- “FARE”: cosa si fa? Sono state trasmessi gli strumenti professionali del “fare arte” tramite una formazione volta ad acquisire consapevolezza di sé, degli altri, della società e dell’ambiente circostante tramite diversi approcci e tematiche.
- “LAVORARE”: come si lavora? Sono state condivise le modalità e le nuove forme del lavoro artistico volte a facilitare e trasmettere competenze trasversali sull’agire creativo (narrazione, multimedialità, partecipazione attiva, lavoro visuale e grafico).
Raccontare e raccontarsi è lo strumento più efficace a tessere relazioni che generano società. Nel corso del tempo abbiamo messo a punto tecniche che permettono a chiunque di comprendere la propria storia. Noi siamo la nostra storia. Raccontarci aiuta ad affrontare le paure, a definire i bisogni personali, a sviluppare desideri. Una occasione per favorire nuove forme di dialogo e costruire momenti di inclusione volti a contrastare fenomeni di disagio sociale e giovanile.
Il punto di partenza del metodo di apprendimento applicato sono le pratiche di attenzione, un metodo per riflettere sullo spazio e sulle relazioni sociali già consolidato in diversi contesti artistici e pedagogici all’interno di università, centri d’arte drammatica a livellonazionale e istituzioni teatrali di rilevanza ministeriale. Partendo da queste pratiche che si fonda no sull’ascolto dell’altro e sulla creazione di un ambiente in cui sia possibile la comunicazione, si lavorerà sulla capacità di narrazione degli studenti.
Partendo dai temi dell’integrazione e delle difficoltà interne alla classe, i ragazzi raccontano le proprie storie. I racconti vengono veicolati tramite diverse modalità creative cercando di privilegiare il racconto delle storie rispetto al dibattito sulle opinioni, pensando che la capacità di narrare ciò che si vive sia fondamentale sia nello sviluppo delle competenze comunicative, sia nell’affrontare le difficoltà di integrazione e confronto che una struttura come quella scolastica pone.
A partire da questi racconti si è lavorato con i ragazzi ad un lavoro creativo per far conoscere i diversi aspetti del “fare arte” oggi fornendo in questo modo strumenti volti all’autonomia dello studente.
L'incontro finale "Il cuore della città" sarà il momento conclusivo di questo percorso attraverso il racconto da parte degli studenti coinvolti e la condivisione di alcuni dei materiali multimediali realizzati.
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