2 aprile 2019 – matinée – Scuole superiori (Sanremo)
L’amore per l’educazione
meditazione pedagogica a cura di Gabriele Vacis
scenofonia Roberto Tarasco
coordinamento Andrea Ciommiento
distribuzione Angelo Giacobbe CMC/Nidodiragno
Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona
“Abbiamo fatto l’Italia, adesso facciamo gli Italiani” è la celebre frase che Massimo D’Azeglio verga subito dopo l’Unità d’Italia. Ma come?
Edmondo De Amicis prova a dare il suo contributo a questa impresa scrivendo “Cuore” nel 1886, un romanzo diaristico, con una forte matrice pedagogica, che celebra l’unione sociale e i valori nazionali che emergono dal Risorgimento. Il successo di Cuore è immediato: in due mesi e mezzo di vita l’opera vantava già 41 edizioni e 18 richieste di traduzione; nel 1923 solo in Italia aveva toccato la milionesima copia, in un’epoca in cui mille copie erano un grande risultato, viene pubblicato in tutto il mondo e si afferma in particolare in Cina con il tiolo “L’amore per l’educazione”.
De Amicis non racconta la scuola del tempo, l’obbligo scolastico terminava a 9 anni e il tasso di dispersione scolastica era altissimo, di fatto i bambini erano visti più come forza lavoro che non come semi dai quali sarebbe germogliata la società del futuro; ma costruisce l’idea dell’educazione: un’istituzione che faccia da motore di aggregazione e volano per la creazione di una società che si riconosce in azioni nobili e buone, in valori educativi positivi degni di essere raccontati.
Oltre un secolo dopo, il tema Scuola è e rimane necessario nel dibattito pubblico di una società che che vede sempre più diffondere, se non celebrare esempi negativi di comportamento e deve far fronte a cambiamenti globali e locali sempre più repentini.
Quale Italia può accogliere ed educare oggi i protagonisti del romanzo deamicisiano? Quante nazionalità possono sedere sui banchi di una scuola elementare?
Per provare a capirlo con un gruppo di giovani attori abbiamo deciso di raccontare nelle scuole e nei teatri le pagine di Cuore come parte di un progetto laboratoriale più ampio tra i cui esiti si annovera la messa in scena dello spettacolo “Cuore/Tenebra, migrazioni fra De Amicis e Conrad”, con la regia di Gabriele Vacis, che ha chiuso la stagione 2017/2018 del Teatro Stabile di Torino.
Durante i laboratori, che hanno coinvolto centinaia di studenti del Piemonte dai 14 ai 17 anni, è apparso evidente come la narrazione delle storie di Enrico Bottini, Garrone, Carlo Nobis, il muratorino, il ragazzo calabrese e tutti gli altri protagonisti di “Cuore”, parallelamente allo svolgimento delle pratiche teatrali volte ad allenare l’attenzione e la consapevolezza, strumenti cardine dell’attività dell’Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona; riscuotessero molto successo fra gli studenti di oggi, tanto da generare effetti positivi a catena sia sulla presenza, sulla conoscenza e accettazione di se stessi, in una fase molto delicata dello sviluppo, l’adolescenza, che nella qualità delle relazioni fra gli studenti e i docenti e fra gli studenti stessi.
“L’amore per l’educazione” è un progetto che si propone di mettere pienamente a frutto questa esperienza, nella quale si rispecchia pienamente l’attività dell’Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona, attraverso la circuitazione del racconto delle pagine di “Cuore” nelle scuole e per le scuole e l’applicazione delle tecniche del teatro nello spettacolo e oltre lo spettacolo.